Una decina di anni fa, le centraline elettroniche di un veicolo di classe compatta operavano sulla base di programmi software da circa dieci milioni di righe di codice. Nei modelli attuali le righe di codice sono diventate cento milioni, cifra che sui veicoli di lusso può salire al l.imite dei 150 milioni. Ad affermarlo la casa tedesca Zf, la stessa che prevede anche uno sviluppo del mercato specifico che entro il 2030 raggiungerà un volume di 469 miliardi di dollari, il doppio rispetto al 2020. Non è un caso quindi se la Casa ha posto proprio il software alla base dei quattro campi tecnologici che ritiene più promettenti per il futuro risultando ciascuno di essi fornitore di un contributo importante alla mobilità di domani.
Guida automatizzata, elettromobilità, controllo del movimento del veicolo e sicurezza integrata i temi di fondo delle ricerche avanzate da Zf ciascuna delle quali confluisce nel più ampio tema di speculazione tecnologica “Vehicle Motion Control” che abbraccia tutte le tecnologie che influenzano la dinamica longitudinale, laterale e verticale di un veicolo. Di fatto accadrà che tutti i componenti meccanici e meccatronici quali sterzo, freni, ammortizzatori, trasmissione e sistema di propulsione saranno sempre più integrati fra loro sia in termini di hardware sia, soprattutto, in termini di software. A conferma, il lancio della piattaforma completa di controllo dei veicoli “CubiX”, il promo prodotto esclusivamente software di Zf. Funge da governo centrale del veicolo coordinando i già citati componenti coinvolti nella dinamica longitudinale, trasversale e verticale del veicolo come un sistema olistico. In questo modo, “CubiX” non solo ottimizza la manovrabilità del veicolo in termini di comfort, dinamica ed efficienza, ma costituisce anche la base per più sofisticate funzionalità “Adas”, “Advanced Driver Assistance Systems”. Per cogliere tale obiettivo la piattaforma è compatibile con i più diversi attuatori, indipendentemente dal produttore o dal design specifico così da permettere ai produttori dei veicoli di implementare “CubiX” sulle più diverse gamme di modelli in maniera semplice e immediata. Il sistema opererà quindi più o meno come il cervello umano che è collegato a ogni parte del corpo e darà origine a future architetture dei veicoli basate su controller di dominio o di zona ad alte prestazioni su cui viene eseguito il software centrale che rende interfunzionali le varie zone. L’utente potrà quindi godere di prestazioni superiori, di una più elevata efficienza energetica della vettura, di un maggior confort godendo anche di superiori standard di sicurezza diretta e indiretta ma mantenendo sempre il feeling con il veicolo che gli è proprio. Le sensazioni tattili dei comandi infatti non cambieranno e con loro resterà invariato anche il piacere della guida.
Zf, I freni diventano elettronici
Fino agli Anni 80 il frenare un veicolo comportava un faticoso lavoro muscolare in quanto la forza con cui si premeva il pedale determinava la pressione idraulica che schiacciavano le guarnizioni dei freni contro i dischi o i tamburi. Poi arrivarono i servofreni semplificando le decelerazioni arrivando a diventare un elemento indispensabile sui veicoli più pesanti o veloci. Nel 2018 Zf introdusse poi il controllo integrato della frenata “Ibc” che pilota l’azione del freno sulla base del controllo dello spazio antistante il veicolo e intervenendo se questi si assottiglia troppo rapidamente. Grazie a tale sistema, ora arrivato alla sua seconda generazione, un’auto lanciata a cento chilometri/ora può fermarsi fino a nove metri prima rispetto a un sistema frenante convenzionale se azionato in condizioni di emergenza, valore che può essere raggiunto senza dover modificare i freni di base e dunque utilizzando gli stessi dischi e le stesse pinze.
L’impianto lavora in effetti sulla pressione frenante che viene innalzata circa tre volte più velocemente di quanto sarebbe possibile con la catena di comando gamba-pedale-impianto idraulico-vacuum booster del conducente. Un sistema che molto lavora a favore delle sicurezza quindi ma anche già in grado di integrarsi in un impianto centralizzato di controllo del veicolo come “CubiX” facendo dialogare “Ibc” con la rete di governo del veicolo. Nel caso questi sia poi propulso per via elettrica ecco che “Ibc” può anche agevolare il recupero dell’energia in frenata in quanto in grado di interagire armoniosamente con il sistema di controllo elettrico della trazione consentendo al veicolo di lasciare la decelerazione al motore elettrico più spesso e più a lungo trasformando lo stesso motore elettrico in un generatore. Il tutto lasciando al conducente la sensazione di essere lui l’elemento di controllo del veicolo in quanto il sistema dà luogo allea stesse sensazioni di ritorno indotte dagli impianti frenanti attuali.
Titolo: Zf, Rivoluzione software
Autore: Redazione